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L’elettrificazione e le batterie

La transizione energetica ed ecologica che l’Unione europea ha annunciato, assieme a molti altri Paesi del mondo, porta con sé delle decisioni che avranno conseguenze rilevanti su molti comparti industriali, sull’economia nel suo complesso e sui nostri stili di vita.

L’elettrificazione è una di queste scelte e tra le conseguenze dirette c’è l’aumento della domanda di batterie per auto e altre vetture elettriche (si pensi al variegato mondo dei trasporti pubblici e privati). Un problema di non poco conto, quando si fanno i conti con milioni di veicoli già in circolazione (tra cui biciclette e monopattini, scooter e motociclette, solo per fare alcuni esempi) e altri in arrivo entro il prossimo decennio.

Un settore in rapida crescita, che secondo stime Global Market Insight potrebbe arrivare a valere, a livello globale, oltre 300 miliardi di dollari entro il 2027.

Elevato anche il tasso di crescita medio annuo (Cagr 2021-2027) che è atteso raggiungere il +10%, con punte del +15% in Europa.

Domanda alle stelle

Il segmento delle auto elettriche 100% a batteria dovrebbe raggiungere un tasso di crescita del +12% fino al 2027. E qui si tratta per il 75% dei casi di batterie ricaricabili agli ioni di litio, che sono preferite alle atre tipologie per i bassi costi di manutenzione, la lunga durata, l’elevata potenza e il basso impatto ambientale (anche grazie ad un processo virtuoso di riciclo e recupero in via di perfezionamento).

Il problema è che questo minerale è centrale per realizzare la transizione energetica e la decarbonizzazione di cui tutti i Governi parlano, compreso il nostro.

Il Centro Studi AMIStaDeS ha stimato che nel 2040 la domanda mondiale di litio legata alle batterie aumenterà 13 volte rispetto al 2020 e, in caso di incentivi di sostegno alla mobilità elettrica a livello globale, addirittura 42 volte.

Basti pensare che il litio contenuto in uno smartphone e in un computer portatile è rispettivamente 3 grammi e 30 grammi, mentre la quantità necessaria ad alimentare una Nissan Leaf è circa 22 kg e una Tesla Model S oltre 50 kg.

Il costo ambientale e sociale del litio

Come spesso accade, ogni attività umana considerata intensiva porta con sé dei risvolti negativi. Una domanda così alta di minerali per produrre batterie necessarie all’elettrificazione di trasporti e mobilità, ma anche per alimentare l’immenso ecosistema della trasformazione digitale e dell’internet delle cose, ha come effetto spiacevole quello di degradare gli ambienti e creare problemi sociali.

Come spiegato nello studio, infatti, solo considerando il triangolo sudamericano del litio Argentina, Bolivia e Cile, che vale il 58% delle risorse mondiali complessive, quest’attività estrattiva porta con sé criticità serie in termini di inquinamento e degrado dell’ambiente, tra cui un elevatissimo stress idrico e un passaggio di proprietà spesso poco trasparente dalle comunità locali alle imprese.

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