Swift è un sistema per effettuare transazioni e operazioni finanziarie in maniera rapida e sicura in tutto il mondo, grazie ad una rete di utilizzato da oltre 11 mila banche in più di 200 Paesi. La Russia potrebbe contare sulla sua rete MIR, ma anche sul sistema di pagamenti cinese Cips.
Tra le prime sanzioni pensate dall’Unione europea e dagli Stati Uniti, come risposta immediata all’aggressione russa dell’Ucraina, si è subito fatto il nome del sistema Swift, Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication, consorzio di banche con sede in Belgio che collega in tutto il mondo migliaia di istituti finanziari tramite rete informatica.
Di fatto lo Swift è il sistema di pagamenti alla base della stragrande maggioranza delle transazioni e delle operazioni finanziarie, utilizzato da oltre 11 mila banche in più di 200 Paesi nel mondo.
Nel mentre si tenta di portare avanti le prove di dialogo tra le due parti in conflitto (oggi si è tenuto il primo incontro ufficiale tra delegazioni di Kiev e Mosca in Bielorussia), in giornata dovremmo anche conoscere il numero delle banche russe che saranno estromesse dal sistema di pagamenti internazionali Swift.
L’Alto Rappresentante per la Politica Estera dell’Unione europea, Josep Borrell, ha dichiarato che il provvedimento di espulsione sarà selettivo, “in modo da provocare gravi danni al sistema finanziario russo ma al tempo stesso lasciare aperte delle possibilità, perchè si possano mandare soldi alle famiglie o provvedere ai pagamenti essenziali“.
Per caprie come funziona questo sistema basta immaginarlo come una sorta di Gmail per le banche o di servizio SMS per il trasferimento di denaro tra istituti.
Swift autorizza e facilità il trasferimento di denaro in maniera affidabile e sicura sfruttando la rete. Ad ogni gruppo bancario è assegnato un codice univoco fino a 11 caratteri.
Come spiegato bene da businessinsider.in, immaginiamo che un cliente della State Bank of India (SBI) voglia inviare denaro ad un parente negli Stati Uniti, che ha un conto presso la Bank of America (BoA).
Tramite codice Swift, il cittadino indiano può inviare denaro al parente in America in maniera come detto rapida e sicura, basta una semplice verifica da parte di BoA.
Il sistema è sotto il controllo delle banche centrali del G10, ma anche della Banca centrale europea (supervisione principale affidata alla Banca centrale del Belgio).
È in questo modo che ogni giorno Swift ha consentito la conclusione di 38 milioni di operazioni al giorno nel 2020, agevolando affari per migliaia di miliardi di dollari.
Difficile stabilire a priori il volume di perdite economico-finanziarie conseguenti all’esclusione di Mosca da questo sistema di pagamenti internazionale.
Certo è che la Russia rappresenta il secondo gruppo di utenti Swift dopo gli USA, con circa 300 banche aderenti. Quelle che oggi saranno bannate da questa rete non potranno più procedere a trasferimento di denaro o operazioni finanziarie con la stragrande maggioranza dei Paesi del mondo.
Tra le alternative esistenti c’è il circuito MIR, ideato proprio dalla Russia ad uso interno. Funziona allo stesso modo di Swift per le operazioni nazionali, ma non per quelle internazionali (non vi hanno aderito molti Paesi, tranne alcuni Paesi che già orbitavano attorno a Mosca, come Armenia, Ossezia meridionale e Abkhazia).
MIR rappresenta il 25% delle transazioni su carta in Russia, secondo l’ISPI, e grazie agli accordi con il sistema Maestro e la cinese Unionpay, il numero di transazioni sono cresiute.
A seguito delle sanzioni del 2014, in risposta alla minacciata esclusione dal sistema SWIFT e al precedente iraniano (2012), il governo russo ha sviluppato il System for Transfer of Financial Messages (SPFS) che nel 2021 ha intermediato circa 13 milioni di messaggi tra i più di 400 intermediari finanziari aderenti al sistema (tra cui molte banche bielorusse, ma anche Unicredit e Deutsche Bank) per un totale pari al 20% dei trasferimenti nazionali.
Per Mosca c’è inoltre la possibilità di aderire al sistema di pagamento interbancario transfrontaliero cinese (CIPS, Cross-border Interbank Payment System), gestito dalla People’s Bank of China, che potrebbe sfruttare questa occasione all’interno di un progetto più ampio di de-dollarizzazione del sistema finanziario globale.
Secondo l’ISPI, “realisticamente, il CIPS al momento potrebbe diventare un’alternativa al massimo regionale a SWIFT”.