Nel percorso di innovazione e trasformazione digitale del real estate, e in particolare dei luoghi di lavoro, l’adozione degli smart contract permette alle imprese di ottenere benefici rilevanti in termini di razionalizzazione dei costi, trasparenza, elevati livelli di servizio e sostenibilità.
Per comprendere la portata rivoluzionaria degli smart contract (e smart payment), occorrono alcune informazioni di contesto. In tutte le aziende, la produttività delle persone, l’engagement e il benessere dipendono anche – e in alcuni casi, soprattutto – dall’esperienza con i luoghi di lavoro, che a sua volta è legata alla qualità dei servizi all’immobile. Tuttavia, il macrocosmo dei servizi di facility, che prevede il rapporto costante tra l’azienda e fornitori eterogenei a livello di dimensioni e specializzazioni, ha sempre risentito di alcuni limiti. Limiti di trasparenza, innanzitutto, ma anche di garanzia di qualità nell’esecuzione dei servizi, di monitoraggio e tracciamento del lavoro dei fornitori, oltre alle incertezze nella scelta degli stessi, ai contratti rigidi – che mal si adattano a un’era fondata sulla flessibilità – e ai tempi lunghi di stipula.
Il building 4.0 è un ecosistema fondato sui dati e sulla loro valorizzazione. I dati consentono di superare le incertezze e i limiti dell’approccio tradizionale perché sono sinonimo di trasparenza, abilitano l’automazione e permettono di sviluppare fattispecie flessibili nei rapporti tra i player del facility management, portando questa disciplina verso una modernizzazione netta e avvertibile.
Lo smart contract è il gemello digitale del contratto tradizionale, rispetto al quale offre benefici di flessibilità e integrazione con tutto l’ecosistema digitale del building 4.0. Smart contract è lo strumento ideale con cui costruire contratti modulari, vincolati a concetti moderni quali la disponibilità degli spazi, ma soprattutto per rendere trasparente e automatizzare l’esecuzione contrattuale, comprensiva di tracciamento sicuro dell’attività dei fornitori.
Nell’era digitale, infatti, tutto può essere tracciato e fatto confluire in indicatori di performance (KPI). In forma automatica, attraverso l’IoT, ma anche in modalità manuale con – a titolo d’esempio – le dichiarazioni degli operatori che stanno eseguendo attività manutentive. Tutti i dati confluiscono in una piattaforma che ne tiene traccia e verifica la loro adeguatezza alle clausole contrattuali. Il fatto che dati e documenti possano essere notarizzati su blockchain rappresenta poi un’ulteriore garanzia di sicurezza e trasparenza per tutte le parti in causa.
eFM è un’azienda italiana che da più di 20 anni si occupa di trasformazione digitale e innovazione dell’universo real estate. Partendo da una specializzazione nell’ambito del facility management, l’azienda ha poi esteso le proprie competenze del mondo del property e della progettazione degli spazi; oggi, accompagna le grandi imprese verso la realizzazione di luoghi engaging al servizio della purpose aziendale e dei nuovi paradigmi ibridi di lavoro, fornendo consulenza, una vera e propria sinergia di competenze specialistiche e tutta l’abilitazione tecnologica.
In quest’ambito rientra la piattaforma proprietaria MYSPOT, che rappresenta la summa della visione e delle competenze di eFM. Nell’ambito del facility management, MYSPOT è la piattaforma evoluta che governa il fenomeno in maniera olistica, creando e sviluppando sinergie tra i clienti e i provider dei servizi di facility. La piattaforma accompagna i clienti nella selezione del migliore fornitore attraverso la qualificazione di domanda e offerta e relativo matching, dopo di che si occupa di formalizzare uno smart contract modulare e discretizzato a eventi e segue progressivamente tutta la fase esecutiva, acquisendo dati da sistemi e piattaforme digitali, fino alla completa esecuzione da parte del fornitore. “Attraverso MYSPOT siamo in grado di far incontrare domanda e offerta – ci spiega Giuseppe Capicotto, General Manager di eFM – stipulando contratti digitali sicuri e trasparenti. In una parola: autoeseguibili. Gli smart contract possono certificare i livelli di performance richiesti ad un fornitore, o i consumi erogati, verificare l’attuazione dei servizi nelle modalità e nelle forme stabilite e garantire l’erogazione del giusto corrispettivo. Ogni transazione è certificata, ogni prestazione verificata e misurata. E questa è un’ulteriore dimensione che si aggiunge all’impatto che una piattaforma tecnologica può avere sulla vita di un luogo”.
Tramite lo strumento degli smart contract, MYSPOT porta l’automazione all’interno della fase operativa dei contratti e ne certifica l’esecuzione facendo ricorso alla rete blockchain. Ma il concetto di automazione non si ferma qui e coinvolge anche la fase di rendicontazione e pagamento. A tal proposito, si parla di smart contract payment.
Si tratta, in termini pratici, della trasposizione nel facility management di una dinamica che si riscontra in altri ambiti, soprattutto nel B2C: a titolo d’esempio, si pensi all’annullamento di un volo aereo e alla contestuale emissione del rimborso da parte delle compagnie aeree. Anche in questo caso, il pagamento avviene previa certifica dell’annullamento del volo da parte dei sistemi della compagnia. Lo stesso avviene in MYSPOT, laddove a legare user e provider c’è un contratto più complesso ma parimenti governabile in forma automatica e sicura lungo tutto il ciclo di vita. Nel meccanismo di payment, che nella fattispecie si sostanzia nell’emissione e nella contestuale approvazione della fattura, ciò che realmente conta è l’efficacia e il trust nei confronti della piattaforma e delle tecnologie sottostanti, che da un lato (cliente) forniscono tutta la trasparenza necessaria a livello di rendicontazione, dall’altro (provider) permettono di maturare e acquisire in forma automatica e sicura un credito con caratteristiche di liquidità, certezza ed esigibilità.
In un rapporto di facility management, gli smart contract tutelano quindi entrambe le parti. Il primo effetto è chiaramente la riduzione dei costi di gestione: la digitalizzazione elimina gli errori, accelera tutte le procedure e riduce al minimo le contestazioni fornendo una base dati affidabile, oggettiva e trasparente su cui costruire una relazione duratura. In seconda battuta, governando l’intero ciclo di vita del contratto, MYSPOT riduce i tempi di ricezione dei pagamenti e, lato cliente, automatizza tutte le verifiche relative alla fase esecutiva, riducendo il rischio di controparte. Senza contare gli effetti benefici anche in termini di sostenibilità: economica, per i motivi di cui si è detto, ma anche ambientale e sociale, poiché la trasparenza abbatte gli sprechi e porta all’impiego consapevole delle risorse disponibili.